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LE SANZIONI DEL G7 SUI DIAMANTI RUSSI
Mentre molti speravano che le sanzioni del G7 sui diamanti russi entrassero in vigore il 1° gennaio 2024, probabilmente inizieranno non prima del prossimo marzo 2024. I rappresentanti del G7 che lavorano sulla questione hanno affermato che intendono finalizzare una proposta entro metà novembre 2023.
Poi la invieranno ai rispettivi governi, che potranno decidere di modificarla, separatamente o insieme ad altri Paesi del G7.(IlG7èunforumincuii membri possono coordinare le politiche, ma non ha il potere di far rispettare ciò che raccomanda).
Si prevede che il divieto riguarderà inizialmente i diamanti da 1 carato e oltre. L’Unione Europea, compreso il Belgio, potrebbe interrompere l’importazione di greggio russo prima che entri in vigore il divieto. Elaborare un piano da parte del G7 ha richiesto più tempo del previsto - la data considerata originariamente per una proposta era maggio - in
di Luigi Cosma
parte perché i funzionari hanno intrapreso ampie consultazioni con il settore, inclusa una recente visita in India. “Siamo grati per l’opportunità che avete dato a noi e all’industria dei diamanti di dialogare con voi riguardo al quadro dei requisiti di importazione dei diamanti”, ha scritto il CEO di De Beers, Al Cook, in una lettera aperta ai leader del G7. “Durante le nostre discussioni due cose sono risultate chiare: perché dovremmo farlo è facile, ma come dovremmo farlo è difficile”. Si è rivelato così difficile che nemmeno gli operatori del settore riescono tuttora a trovare un accordo su una qualsiasi soluzione. Il governo belga, in collaborazione con l’Antwerp World Diamond Centre (AWDC), ha presentato un piano per vietare i diamanti russi. Anche altri tre gruppi del settore hanno presentato proposte: il World Diamond Council (WDC); l'associazione francese di gioielli UFBJOP; il Gem & Jewellery Export Promotion Council (GJEPC) indiano, in collaborazione con il governo di quel Paese.
La maggior parte dei piani si basa su servizi di tracciamento basati sulla tecnologia, come Tracr, Sarine’s Diamond Journey ed Everledger, che richiederanno la registrazione delle informazioni su un “registro distribuito”. E’ una sfida trovare un modo in cui
tutti i sistemi possano comunicare tra loro, allo stesso modo in cui lo SWIFT funge da stanza di compensazione online per le transazioni finanziarie. Inoltre, crescono i dubbi che questi sistemi siano in grado di gestire il gran numero di diamanti che dovranno essere tracciati. Al Cook nella sua lettera ha scritto: "De Beers ha sviluppato la blockchain di diamanti leader a livello mondiale, Tracr, ma anche noi riconosciamo che nessuna singola piattaforma basata sulla tecnologia è oggi in grado di soddisfare i requisiti del G7". L’UFBJOP ha sottolineato un punto simile nella sua proposta: “Queste tecnologie non sono abbastanza mature oggi per supportare l’intera catena del valore e
potrebbero potenzialmente aprire la porta alla contaminazione con i diamanti russi”. L'associazione ha chiesto una "valutazione da parte di terzi" per testarne l'affidabilità. L'utilizzo dei servizi di tracciamento solleva un'altra questione: informazioni precedentemente riservate potrebbero essere rese disponibili su un documento eventualmente aperto. L’UFBJOP ha avvertito che esiste “la necessità di una governance intersettoriale forte e neutrale attorno a un potenziale registro pubblico”. Al recente congresso CIBJO a Jaipur, in India, il presidente del WDC Feriel Zerouki ha affermato che il protocollo sui diamanti del G7 del suo gruppo “non favorisce un centro rispetto a un altro” ed è “equo per tutti”. La proposta del WDC prevede che le aziende dichiarino nelle loro importazione che le loro spedizioni non contengono diamanti russi; tali affermazioni verrebbero poi verificate dalle associazioni di categoria locali. Alcuni nel settore temono che tali audit
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