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   ASSOCIAZIONE ITALIANA ARTIGIANI ORAFI E ARGENTIERI OROLOGIAI ED AFFINI
IL DISTRETTO ORAFO
DI AREZZO AFFRONTA
LE NUOVE SFIDE DEL 2022
Dopo tre anni, dal 7 al 10 maggio 2022, è tornato finalmente ad Arezzo l’appuntamento delle imprese manifatturiere del distretto orafo con i buyer internazionali della filiera del gioiello. Dopo la fiera JGT Dubai di febbraio e VicenzaOro di marzo,
Secondo i dati provenienti dal World Gold Council relativi alla domanda mondiale di gioielleria, il 2021 si è confermato come l’anno del graduale ritorno alla normalità dopo la tempesta scatenata sui commerci internazionali dall’emergenza sanitaria nel 2020. Con un incremento dell’1% rispetto al 2019 i consumi mondiali di oreficeria appaiono tornati sui livelli del periodo
competitività in una fase straordinariamente difficile, come è sicuramente stata quella dell’emergenza sanitaria. La performance del distretto orafo di Arezzo, con un aumento del suo fatturato estero pari al 24% rispetto al 2019, appare decisamente migliore di quella manifestata dal settore orafo nazionale in cui si registra un incremento dell’export di soli 13 punti percentuali rispetto al periodo pre-Covid. Naturalmente i dati sul valore monetario dell’export vanno sempre letti alla luce della dinamica delle quotazioni del metallo prezioso. Occorre pertanto tener conto, nella loro interpretazione, del forte incremento (+22%) sperimentato tra 2019
e 2021 dalle quotazioni del metallo prezioso.
La pandemia ha prodotto negli ultimi due anni un impatto considerevole sulla distribuzione della domanda mondiale di gioielleria nei diversi mercati internazionali.
Mentre Stati Uniti e Canada risultano in forte crescita rispetto al 2019 con incrementi pari rispettivamente al 14% e all’8%, in forte difficoltà appare il distretto commerciale di Hong Kong (-43%), che sembra destinato a perdere il suo ruolo di hub di riferimento per la distribuzione dei preziosi sui mercati asiatici: uno spostamento del baricentro dei commerci mondiali di oreficeria verso occidente. Per quanto riguarda i mercati del continente europeo, del Medio Oriente e del Sud America, notiamo come i primi segni di ripresa
siano visibili solo con il primo trimestre del 2022 rispetto ai primi 3 mesi del 2021. I dati di Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna e Spagna passano tutti in territorio positivo nei primi 3 mesi del 2022. Lo stesso accade per Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, Messico e Brasile. Fa eccezione la Turchia, che fa registrare, fra gennaio e marzo del 2022, una perdita di 17 punti percentuali.
I primi tre mesi del 2022 sono anche quelli in
cui si registra purtroppo l’aggressione della Russia all’Ucraina.
Quali sono le prospettive per il mercato dell’oreficeria nel 2022, all’indomani dello scoppio della guerra del 24 febbraio scorso?
Le nostre preoccupazioni relative agli effetti della guerra non riguardano soltanto l’attesa riduzione degli acquisti di oreficeria da parte di Russia e Ucraina. L’export diretto di oreficeria made in Italy verso i due Paesi coinvolti nella guerra è di circa 66 milioni di euro, pari a circa lo 0,8% del totale del fatturato estero italiano di settore che è di circa
8 miliardi e 40 milioni. Occorre tuttavia ricordare come gli acquisti di oreficeria made in Italy, nei due Paesi menzionati, avvengano soprattutto attraverso l’intermediazione commerciale di Turchia ed Emirati Arabi Uniti. Molto più gravi sono sicuramente le conseguenze sul versante dei costi di produzione per le nostre imprese. L’aumento dei costi dell’energia elettrica che abbiamo già osservato in questi ultimi mesi
  
OroArezzo ha riportato il gioiello made in Italy al centro del panorama
orafo mondiale con i suoi quattro giorni dedicati all’esposizione dei campionari, agli incontri commerciali, ai seminari di settore, agli approfondimenti sui nuovi strumenti di marketing e sulle innovazioni tecnologiche. Sono stati circa 300 gli espositori presenti in Fiera. Di questi l’80% erano imprese della manifattura orafa, per il restante 20% imprese di macchinari e tecnologie produttive per il settore orafo.
Di questo e delle sfide del 2022 parla Luca Parrini (nella foto), Presidente provinciale e nazionale di Confartigianato Orafi.
Com’è cambiato in questi tre anni lo scenario di mercato con cui le nostre imprese orafe saranno chiamate a confrontarsi?
pre-pandemia. Negli ultimi due anni il distretto orafo aretino ha manifestato notevole resilienza, riuscendo a conservare sostanzialmente stabile il numero delle imprese attive, a contenere la riduzione della sua manodopera e a preservare la sua capacità produttiva. In tal modo è riuscito, come emerge chiaramente dai dati ISTAT relativi al 2021, a farsi trovare pronto di fronte al sorprendente aumento della domanda proveniente dal mercato americano, incrementando fortemente l’export verso gli Stati Uniti (+83% rispetto al 2019) e consolidando allo stesso tempo i volumi di vendita verso gli Emirati Arabi Uniti (+16%) ed i Paesi Europei. Il quadro che emerge è quello di un sistema produttivo territoriale che, grazie alla fitta rete di collaborazioni tra imprese, riesce ad offrire una grande prova di













































































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